Coaching per il cambiamento

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· Laboratorio

Descrizione

L’arte può giocare un ruolo significativo in percorsi di coaching e cambiamento sia a livello di team sia individuali. Quando si desidera lavorare sull'efficacia di un team non è sufficiente indicare la direzione desiderata e aspettarsi che il gruppo direttamente all’azione. Sono necessari il coinvolgimento di tutti i “portatori di interesse” (gli attori del sistema) e la capacità di guardare la realtà senza pregiudizi e chiusura mentale. Devono anche essere attivate spinte interiori al cambiamento che superino le resistenze e le paure di lanciarsi in percorsi nuovi, percorsi il cui risultato è imprevedibile e raggiungibile solo per tentativi, prove ed errori e aggiustamenti progressivi. Il cambiamento è più lungo e tortuoso perché deve essere co-creato e deve aiutare le persone coinvolte a vedere le cose da un punto di vista diverso, sistemico, deve toccare delle sensibilità che sono interiori, “di pancia”, non solo razionali. In questo processo l'utilizzo di modalità metaforico-analogiche e artistiche permette di attivare processi dialogici più profondi e superare più facilmente delle barriere rispetto a un approccio puramente cognitivo.

Come modello di riferimento per la gestione del cambiamento in contesti complessi (come quello di un team) useremo la U Theory di Otto Sharmer. Il processo di cambiamento è qui visto a 5 fasi:


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(Co) initiating: è la fase in cui tutti i portatori di interessedialogano insieme e chiariscono qual è il bisogno e la direzione del cambiamento. E’ una vista ancora di alto livello, una domanda di sviluppo collettivo o individuale di tipo aspirazionale. In questa fase l’aspetto fondamentale è che il processo di comprensione sia dialogato, che si eviti il comune approccio “top down” in cui uno o pochi spiegano e altri passivamente ascoltano senza poter fare domande, mettere sul tavolo prospettive, interessi e punti di vista. In questa fase le persone devono sentirsi ascoltate anche quando la direzione del cambiamento non è negoziabile e devono poter comprendere in modo attivo e dialogico il senso e la direzione e che cosa è in gioco per loro.

Nei percorsi di cambiamento individuale questa fase è importante in quanto permette di mettere “in chiaro” la propria visione, di esplicitarla, scrivendo, disegnando o parlando con qualcuno e di “snodarla” dalla confusione e rumorio della conversazione interiore.

(Co) sensing: è la fase in cuil’individuo o il collettivo osservano la realtà con genuina curiosità, senza pregiudizi e cinismo e in cui viene data voce anche agli elementi marginali del sistema. Questa è una fase spesso omessa, nella convinzione di avere già tutti gli elementi necessari per comprendere un problema o un contesto. In realtà questa è la fase più ricca di sorprese e di stimoli al cambiamento e di reale comprensione perché presuppone l’empatia verso le altre parti del sistema, e la comprensione che ognuno di noi anche non internzionalmente gioca un ruolo nell’impedire al sistema o alla propria situazione di evolvere. In questa fase si stratta di comprendere quale sia il “punto cieco individuale” o collettivo.

(Co) inspiring: è la fase in cui, presaconsapevolezza del proprio punto cieco gli individui e il collettivo si aprono
in modo vero al cambiamento, superano la paura dell’ignoto e liberano l’intenzione profonda ad accogliere una nuova direzione che non si sa ancora che forma prenderà e che si basa su domande di sviluppo individuali o
collettive le cui soluzioni sono da esplorare e co-creare insieme nella fase successiva. E’ la fase in cui si deve superare la paura dell’ignoto e del salto nel “buio”.

(Co) creating: il gruppo e l’individuo a questo punto sono pronti a ideare nuove soluzioni, a testarle in modo agile e in forma prototipale, al fine di aggiustarle man mano in funzione della risposta “sul campo”, in una logica di miglioramento continuo. In questa fase è importante attuare delle “retrospective review” ovvero dei momenti individuali e collettivi in cui si analizza senza giudizio ciò che ha funzionato e ciò che è migliorabile nel successivo ciclo di sperimentazione.

(Co) evolving: è la fase di messa asistema e scalabile, della soluzione testata e migliorata in fase prototipale.
Questa fase dura fino a quando il contesto muta nuovamente ed è necessario rimettere in discussione lo “status quo”e rimettere in moto il processo a U di cambiamento.

FORMAT - TEAM COACHING

 

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Destinatari: Organizzazioni (personale aziendale)

Modalità: In presenza e online - gruppo di 10 persone

Info: Scrivi a info@marco-polo-consulting.com

 

FORMAT - INDIVIDUAL COACHING

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Destinatari: Organizzazioni (personale aziendale)

Modalità: In presenza e online - Individuale

Info: Scrivi a info@marco-polo-consulting.com