In un contesto complesso e multi "stakeholders" tipo quello aziendale è difficile per i vari attori del sistema riuscire a immaginare il sistema e tutte le sue correlazioni e vedere come nell'interazione tra le parti possano esserci aspetti non visibili e non voluti che determinano il mal funzionamento del sistema nel suo complesso.
Il 3D Sculpting è una metodologia che permette di farlo e che noi di ThroughArt usiamo molto per aiutare le aziende a lavorare sulla propria roadmap di cambiamento.
Il gruppo coinvolto parte da una rappresentazione metaforica, collettiva e condivisa della situazione corrente (AS IS) del sistema, attraverso la realizzazione di un costrutto 3D fatto con oggetti dati. Questo costrutto viene poi analizzato attraverso domande a cui il gruppo deve rispondere osservandolo da varie angolazioni e infine viene costruito il TO BE.
Questo processo consente un dialogo molto profondo tra le persone coinvolte e aiuta a fare chiarezza rispetto ai bisogni di miglioramento del sistema. Essendo fatto in modo collettivo, questa attività, genera ingaggio nelle persone che sentendosi coinvolte nella fase diagnostica lavorano poi meglio insieme nelle co-creazione di soluzioni.
Qui di seguito riportamo alcuni esempi di domande di sviluppo emerse durante i workshop in cui è stato utilizzato il 3D Sculpting:
- Come possiamo essere più in linea con le esigenze e le aspettative del nostro cliente?
- Come possiamo superare la paura del cambiamento?
- Come potremmo co-progettare di più con i nostri stakeholder aziendali?
- Come possiamo migliorare la comunicazione all'interno del nostro team?
- Come potremmo essere più inclusivi con i nostri colleghi internazionali?
- Come possiamo migliorare la qualità della nostra consegna?
- Come possiamo mantenere epreservare la positività delle relazioni?
- Come possiamo mantenere epreservare l’eccitazione e l’entusiasmo per il cambiamento?
- Come possiamo imparare a comunicare in modo più assertivo?
- Come possiamo evitare la mentalità dell’ «abbiamo semprefatto così» e staccarci dalle nostre abitudini, sistemi etc?
- Come possiamo eliminare i «silos» estimolare una collaborazione cross-dipartimento
- Come possiamo attrarre meglio nuove risorse dal mercato?
- Come possiamo trattenere i talenti?
- Come possiamo bilanciare meglio decentralizzazione e centralizzazione, global e local?
Il fatto che i problemi emersi vengano trasformati in domande apre alla possibilità di risposte multiple, di prototipi che devono essere poi testati sul campo dal gruppo.
Questo metodo si basa sulla Teoria U di cambiamento di Otto Sharmer (MIT Boston) che prevede 5 fasi di ingaggio delle persone: co-initiating, co-sensing, co-inspiring, co-creating e co-evolving.