Paesaggi dell'anima

 

· Ricerca artistica

Recentemente sono rientrata a vivere in Italia  in un piccolo borgo nelle Alpi (Meod - Saint Pierre- AO) che conta non più di 10 residenti, dopo  aver vissuto inmegalopoli quali Shanghai e Singapore che contano milioni di abitanti.  Un grande cambiamento. Una grande messa indiscussione della mia identità e del mio modo di vivere. 

Meod, pur non essendo il luogo in cui sono nata, è però per me CASA, un termine e concetto su cui sto riflettendo molto in questo periodo, e più precisamente su che cosa
significhi "casa" per una persona che ha vissuto in modo nomadico in
giro per il mondo come me: valori, radici, storia famigliare e persone care,
connessione di anima. 

In questo periodo ho colto l'occasione di rivivere i luoghi della mia infanzia, delle mie
vacanze (a Meod ho una seconda casa in cui ogni anno da sempre ho trascorso
parte delle mie vacanze) e della storia famigliare (Meod è il posto in cui mio
padre da piccolo visitava dei parenti e passava l'estate portando il bestiame
al pascolo, è il posto in cui i miei nonni hanno trascorso il viaggio di nozze
e lo stesso dove i miei genitori hanno comprato casa subito dopo il loro
matrimonio portando me bambina). 

"Rivivere"per me è significato anche "dipingere", perchè per me il dipingere è
un processo profondo di connessione emotiva e questo mi ha permesso di sentire
i "miei posti" in modo ancora più intimo. 

Meod, Vetan, Verrogne,Saint Nicolas, Saint Pierre, Vens, sono i miei posti del cuore, ma da qualche tempo ho iniziato a esplorare altri comuni della Valle (anche loro bellissimi),
dipingendoli o portandovi manifestazioni artistiche – Emarese, Etrouble, Sarre .... 

Lavorando in modo intuitivo e osservando in modo sistemico le opere che ho prodotto in
questo periodo mi sono resa conto dell'importanza che hanno per me la traccia
umana e l'abitato all'interno di un contesto di grande forza naturale. Casa,
rifugio, posti simbolici di tradizioni e valori occupano la gran parte dei miei
dipinti e sono testimonianza del mio centro di interesse per il segno umano
lasciato in questi luoghi. 

Durante questo lungo periodo che ha abbracciato un ciclo annuale, ho avuto anche l'opportunità di osservare il ritmo delle stagioni ed essere testimone di come il paesaggio
si è trasformato nei vari periodi dell'anno. Ho scoperto in me uno sguardo
attento e meravigliato per questa trasformazione, soprattutto dopo avere
vissuto in un luogo come Singapore in cui le stagioni non esistono. Molti dei
miei dipinti quindi testimoniano e riprendono questo cambiamento e vari luoghi
vengono riproposti in stagioni diverse o da angolazioni di osservazione
differenti e di conseguenza con emozioni mutevoli ogni volta. 

La lentezza, la profondita' e la ripetizione, lo sguardo che vede da molteplici punti di vista
e l'osservazione meravigliata diventano misura dell'attenzione e amore per un
posto (e dell'amore in generale?), la trasformazione rimane un tema fondante
nella mia ricerca artistica. 

Fino all'annoscorso sono andata alla ricerca di un "Altrove" e ho vissuto in
Italia, Francia, Stati Uniti, Cina, Singapore e viaggiato veramente in tutto il
mondo. Questo mi ha aperto la mente e mi ha stimolato ad accogliere modi
diversi di vivere e di pensare. Ho sempre pensato che un ritorno potesse essere
difficile, ma quando il ritorno non è un "tornare indietro" bensì un
allargare la propria esperienza di posti e persone grazie al bagaglio che si ha
acquisito viaggiando... beh.. tornare acquisisce un significato molto, molto
più profondo. E' un tornare a CASA più ricchi, più consapevoli e (forse) un pò
più saggi. 

Quindici annifa, poco prima della partenza per la Cina, scrivevo questo: 

" Non è per tutti avere un "Altrove". Un luogo spazialmente lontano ma
soprattutto intensamente diverso. Un luogo che smuove emozioni, che ricompone e
rimanda ad immagini di libri di viaggio e lezioni di storia. 

La Cina. 

In un’epoca in cui il mondo e’ accessibile, se non a tutti, a molti, la Cina era percepita
ancora come una destinazione remota, che scatenava sguardi stupiti e un po’
increduli. 

Nonostante diquesto paese si leggesse molto sui giornali, la verita’ era che tutti, ad
eccezione di qualche radicato stereotipo, ne sapevamo molto poco e in fondo
questo poco ci bastava. 

Tra tre settimane saremmo partiti e non per un breve viaggio ma per una permanenza di
anni, quanti ancora non lo sapevamo. La curiosita’ era il nostro bagaglio piu’
importante, insieme alla fiducia che non avremmo tagliato le nostre radici ma
dato loro solo uno spazio piu’ grande per crescere. Avremmo sperimentato la
difficolta’ di condividere una tale diversita’ con coloro che restavano a casa
e questo, ne eravamo certi, ci sarebbe dispiaciuto, ma in fondo ci sentivamo
dei privilegiati, sarebbe stata un’esperienza unica e un po’ speciale. 

Eravamo pronti." 

Oggi posso confermare che quelle radici hanno sì trovato uno spazio più ampio in cui
crescere e che allo stesso tempo (grazie ad un grande lavoro interiore di
ancoraggio) sono rimaste sempre molto profonde. 

Non so ancoradove la mia vita mi portera' e quali esperienze mi riservera' il futuro, ma
sicuramente i quadri di questa serie parlano in modo indiretto di queste radici
e dello sguardo stupito di chi, avendo vissuto lontano, riesce, tornando,
ancora a meravigliarsi ed entusiasmarsi di ciò che fa parte del suo sempre. 

Intanto e' bello continuare ad imparare da chi ha fatto percorsi di vita diversi come le molte
persone di montagna che sto scoprendo ed apprezzando qui: solide, di poche
parole ma profonde, resilienti, umane, sensibili, connesse con la natura e con
il senso di comunita'. inI percorsi verso la crescita personale sono infiniti.  

Fino all'anno scorso sono andata alla ricerca di un "Altrove" e ho vissuto in
Italia, Francia, Stati Uniti, Cina, Singapore e viaggiato veramente in tutto il
mondo. Questo mi ha aperto la mente e mi ha stimolato ad accogliere modi
diversi di vivere e di pensare. Ho sempre pensato che un ritorno potesse essere
difficile, ma quando il ritorno non è un "tornare indietro" bensì un
allargare la propria esperienza di posti e persone grazie al bagaglio che si ha
acquisito viaggiando... beh.. tornare acquisisce un significato molto, molto
più profondo. E' un tornare a CASA più ricchi, più consapevoli e (forse) un pò
più saggi.